argomento custode

Il custode
ita

Davanti al mercato centrale di Sartamea, città meta di pellegrinaggi, non c’era quasi nessuno. Il sole stava calando e il custode aspettava che gli ultimi commercianti chiudessero bottega. Era un uomo anziano e smilzo, il custode del mercato, nero come il carbone. Aveva una lunghissima barba bianca e si chiamava Yussef. Passava le notti di guardia seduto su una sedia, fuori d’estate, nella guardiola d’inverno, e leggeva il Corano. Yussef era un mistico. Leggeva il Corano per ore e ore, interrompendo la lettura solo per fare la ronda del mercato e controllare che tutto fosse a posto.
Che poi vorrei vedere cosa succede se arriva qualche malintenzionato.
Proviamo a immaginare:
Yussef:
- Fermi tutti, in nome di allah!
Il malintenzionato:
- Levati dai coglioni, vecchio!
E lo stende con una sberla.
Direte: pover’uomo, che cattiveria! Però bisogna capire anche il malintenzionato: se non fa così, che malintenzionato è?
Insomma, come custode non metteva certo paura Yussef (forse un po’ di soggezione, sì, almeno ai malintenzionati più sensibili).
- Mondo vigliacco!
Sbottava Yussef tra sé e sé.
- Loro non vedono niente, loro occhi di prosciutto.
Poi rituffava lo sguardo nel Corano. Allah è più grande, e via di seguito leggendo, sempre lo stesso libro, sempre lo stesso libro, sempre lo stesso libro...

Da qualche giorno, però, Yussef era seccato. Durante le ore di guardia al mercato non riusciva a concentrarsi, interrompeva di continuo la lettura e borbottava con l’aria accigliata:
- Spiritelli, jinn. Non hanno nessun rispetto. Se li becco, sentiranno il mio bastone, in nome di allah!
Il fatto era che da una settimana, ogni notte, qualcuno rubava al mercato.
- Sono ragazzini, Yussef, sicuro, si intrufolano nei buchi della rete e non li vede neanche allah.
Gli dicevano i mercatari. Ma lui non si dava per inteso:
- Non ci sono buchi nelle rete. Ho guardato bene. Sono spiriti.
- Ecco quel che succede con un mistico come guardiano. Tre o quattro ragazzetti ci fregano i prosciutti dai frigoriferi e lui va a caccia di fantasmi!
Ma Yussef non andava a caccia di fantasmi. Il capo chino sul Corano, rifletteva.
Allah lo aiuterà? Certo, questa storia dei prosciutti...
Ma ecco che una sera, la settima dall’inizio dei furti, allah si decise finalmente a non fare tanto lo schizzinoso e ad aiutare il vecchio custode. Andando al lavoro, Youssef si fermò davanti alle vetrine del museo zoologico di Sartamea.
- In nome di allah il misericordioso! Ho capito! Come ho fatto a non pensarci prima? La vita qui mi sta confondendo lo spirito e i sensi. Che allah mi illumini la strada!
Tornò veloce a casa, Yussef, frugò in fondo all’armadio e lo trovò. Lo afferrò con attenzione e lo nascose nella lunga veste.
- Se mi beccano sono spacciato
Pensò. Non appena gli ultimi commercianti se ne furono andati, Yussef prese a girare per il mercato con passi felpati e l’orecchio teso: a volte l’aiuto di allah è un sussurro, e se non si sta zitti ad ascoltare... Eccolo, un sibilo, lieve come un soffio d’aria. Yussef seguì come un gatto la traiettoria delle onde sonore che gli avevano sfiorato l’orecchio. Lì, si disse. Aprì di colpo lo sportello di un frigorifero e zac, con la velocità del lampo il machete di Yussef si abbatté sulla testa del colpevole dei furti, come la spada del profeta colpisce gli increduli e gli orgogliosi. Il mattino dopo, all’alba, i primi commercianti, con gli occhi ancora stropicciati, inorridirono davanti alla scena che gli si presentò. All’entrata del mercato, appeso a testa in giù - se avesse ancora avuto la testa -, pendeva un pitone di tre metri, con nel corpo ancora ben visibile la forma di un grande prosciutto ingoiato intero.

Text: Lino Graz ©CAPgazette
Foto: Limoni in conserva, La Ciotat.
Mar 2014