R-esistenze_2

R-esistenze 2

- Beatrice è una giovane ragazza torinese, dal viso dolce e delicato nonostante sia segnato da ormai un anno di vita in strada.
I suoi occhi sono alla ricerca di qualcosa che solo dentro di lei potrà trovare.
I suoi giorni, attimi scanditi dal rifiuto della "normalità", della società che impone stili, regole.
Una continua contestazione delle norme, il cercare di farsi sentire sulle criticità che nota, dove si nasconde nel ruolo di osservatore per aiutare gli altri. Ma Beatrice sta urlando in silenzio il suo bisogno di attenzione e amore, di essere accettata con la sua confusione.
BEATRICE FERMATI E RESPIRA PROFONDAMENTE.
BEATRICE E’ SOFFOCATA e si rifugia dalle responsabilità, E DAL CRESCERE!

- Il coraggio ci vuole ogni giorno nella nostra vita. Dopo anni e anni, più di 20, che la mia quotidianità è scandita da avere pochi euro per procurarmi il vino e le sigarette e la compagnia di qualche amico con cui stare seduto in Piazza Carlo Felice, certo avere di più mi interessa, ma sto bene e non ho voglia di fare code e code, andare di qua e di la per uffici.
Quando, grazie a un Assistente Sociale ho saputo che mi avevano assegnato un alloggio ero contento. Però cavolo: la mia vita sarebbe cambiata. E io con l’alcool e il mio tram tram sto bene, mi Basta! Stefano è così.
PAURA? Già a volte ci si nega una vita migliore perché CAMBIARE implica coraggio, forza, sofferenza! La Paura paralizza, sovrasta le emozioni positive. La nostra abitudine ci da sicurezza, perché rinunciarci?

- Sono Anna. Sono madre di due ragazze. Le ho portate vie da Napoli per tornare nella città in cui sono nate, io ero una bidella, avevo un alloggio, una vita come tante altre…
I rapporti con mio marito son peggiorati fino ad arrivare a decidere di andare dalla mia famiglia giù in meridione. Solo che con il trascorrere del tempo abbiamo scoperto che lì la mafia non ci vuole dare nulla, vogliono far in modo di rendere handicappata Sole, mia figlia minore.
Dobbiamo stare attente a tutto e tutti, chiunque passi ci osservano, ci minacciano. Sole deve stare attenta a scacciare numeri, colori con energia negativa, non può toccare cose o persone perché potrebbero esser malate. Qui anche nessuno ci vuole dare nulla, noi non potremmo mai avere una casa perché tutto è deciso da Napoli!

- Mi chiamo Christian. La strada è casa mia, non ho più nulla, qui sto bene, la panchina di corso Matteotti è la mia dimora. Tu sei giovane, donna io sono un ragazzo eheh, ne ho 50 ma grande e forte Chri! Il pintùn è il mio più caro amico, l’acqua eheh fa male, fa venir la ruggine! Ne ho quasi 50, forte Chri, la strada è casa mia.

- Io sono Marco. La vita di strada è una scelta? Forse! A volte ti ritrovi senza nulla, con una famiglia che in passato ti ha aiutato ma tu non eri pronto a coglierlo. La cosa che più vorrei ora è rivedere le mie due figlie. “Perché ce l’hanno con me?” .. Le ho sempre dato quello che dovevo quando percepivo lo stipendio. Poi, perso il lavoro mi sono isolato da tutto, ho sofferto di depressione e non ho voluto che nessuno entrasse nella mia vita. Sì, credo di essermi limitato a sopravvivere! Aiutatemi, non riuscirei a dormire fuori, ho paura, paura di ciò che mi può succedere, paura anche di me stesso…!

Text: Micky Summer
Foto: Andrea Gravela, Dettagli in Borgo Campidoglio, Torino.
©CapGazette, Sept 2014