L’ortica

L'ortica

Massimo Falasca, giardiniere, educatore e musicista, ha raccolto per noi qua e là, come si conviene a un botanico, alcune informazioni sull'ortica. Con questo articolo CapGazette inaugura il suo Orto Storico-Scientifico.

Spesso, camminando nei boschi o anche solo nel viottolo dietro casa, ci si è imbattuti, anche dolorosamente, nell’ortica. E’ una pianta tanto detestata quanto ricca, dalle notevoli e plurime proprietà benefiche. L’ortica è infatti una pianta alla quale, nel corso dei secoli, diverse culture hanno attribuito svariati usi, associandola a storie e simbologie anche sorprendenti.
Gli antichi greci si cibavano di ortiche, semi compresi, per aumentare la propria prestanza sessuale; anche per i Celti era simbolo di vigore mascolino e, insieme ad altre erbe primaverili, ingrediente principale di una zuppa propiziatoria che alludeva appunto al risveglio primaverile della natura; gli antichi Sassoni appoggiavano gli steli delle ortiche sui tetti delle loro case affinché i fulmini scagliati da Thor, il dio del tuono, cadessero sul terreno anziché sulle case. Per lo stesso motivo in Tirolo si bruciavano le ortiche su braci ardenti durante i temporali.
In Scozia si pensava che crescesse sul sangue dei morti, e in Inghilterra era diffusa la credenza che gli aculei della pianta proteggessero dalla presenza malefica di creature soprannaturali.
I Monaci nel medioevo, invece, la usavano come strumento di purificazione: si punivano flagellandosi con mazzi di ortiche fresche.
Fin dai tempi più remoti, l'ortica era poi diffusissima e usata dalla Cina all’Europa settentrionale per confezionare resistentissimi tessuti: pare fosse infatti nota come fibra vegetale ancor prima del cotone, del lino e della canapa.
Un robusto tessuto a base d'ortica veniva prodotto in Germania durante la prima guerra mondiale per le divise militari - ed è prodotto ancora oggi, in particolare da una popolazione siberiana, gli Ostiachi, che lasciano crescere le ortiche intorno alle loro abitazioni.
Ci furono, poi, molti altri popoli che cercarono altri impieghi per questa pianta: in Francia veniva utilizzata per ricavarne un alcool simile a quello etilico e produrre bevande; divenne medicamento per l’artrosi nelle valli Orobie nel bergamasco; sempre per combattere l’artrosi, si usava mettere le mani nelle ortiche, che si diceva eliminassero le scorie del sangue e combattesse le patologie renali e artritiche.
Nel 1653 il noto erborista Culpepper scrisse che mangiare ortiche portava via l’accumulo di liquidi invernali dai corpi, associando quindi, in modo più profano, ancora una volta questa pianta alla primavera.

Text: Notizie "raccolte" da Massimo Falasca
©CapGazette
Immagine: Scheda botanica bella ortica (pianteinnovative.it)
Dic 2014